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Trascrizione

Un commento..

..a tiepido.

Cari Tutti,
vi condividiamo un’email che ci è arrivata.

Qui sotto trovate riportato il testo dell’email. Il video a cui si riferisce l’abbiamo caricato direttamente, per chi non avesse Instagram e non potesse andarlo a vedere al link originale.
Come da regola, noi ci asteniamo dal commentare. Voi invece, se volete, potete farlo liberamente. Sotto, in fondo a tutto, trovate il pulsante dedicato.
Ecco l’email:


Salve,

vi chiedo perfavore di pubblicare un commento scritto nella chat di un'associazione.
Si tratta di un commento ad un video che gira su Instagram da qualche giorno, in cui Pier Giorgio Bellocchio illumina tutti sul nostro lavoro, soprattutto i giovani.


Credo che anche i sindacati dovrebbero vederlo, e commentare.
Non faccio il nome dell'associazione nè quello di chi ha commentato. Anche io vorrei rimanere in anonimato, se lo vorrete pubblicare.
Grazie.


"Sono passati giorni da questo post e queste parole ancora mi risuonano forte.
In questo contesto storico politico fare delle affermazioni simili è quantomeno ambiguo.
Se il discorso fosse decontestualizzato e portato ad un livello più alto, ad un livello emotivo, si potrebbe essere d’accordo.
Queste parole viste con gli occhi del giovane sognatore non fanno una piega.
Se penso a quando da adolescente confuso scapestrato sognavo di potermi esprimere con un mezzo così forte come il cinema oggi mi sento un privilegiato.
Se penso agli anni interminabili di studi, le notti in bianco a vedere film, a cercare di comprendere “l’etica e l’estetica” del linguaggio cinematografico e quando la prima volta mi è stata data l’opportunità di mostrare su un set quello che ero e che avevo studiato mi sono sentito un privilegiato.
Ognuno di noi si è sentito almeno una volta privilegiato, ma è un privilegio che ci siamo sudati e ci sudiamo tutti i giorni, spesso a scapito del nostro tempo libero, delle nostre amicizie, delle persone che amiamo, insomma della nostra vita.
Quante volte ci siamo detti che viviamo per lavorare e non il contrario?
Eh si, siamo un po’ tutti vittime della sindrome di Stoccolma che ci fa innamorare del nostro “rapitore” e tutto questo solo per la passione che ci accomuna.
Non tutti possono sopportare tutto questo, non tutti possono fare questo lavoro, è vero, ed è per questo che siamo dei privilegiati.

La parola privilegio ha due accezioni.
Una orizzontale che è quella del favoritismo e una verticale che è quella dell’onore a seguito di un sacrificio.
"



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Per ora è tutto da
A.L.T. - Assemblea Lavoratori Troupe

..Stay tuned!

Grazie per aver letto! Questo post è pubblico, quindi sentiti libero di condividerlo.

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9 Commenti

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